La diplomazia del nucleare russo nello spazio post-Sovietico

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Il report dal titolo “La diplomazia del nucleare russo nello spazio post-sovietico” è la prima ricerca del progetto congiunto che il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo ha avviato insieme ad ASRIE Analytica, SpecialEurasia e Opinio Juris.

Pubblicato il primo report dal titolo “La diplomazia del nucleare russo nello spazio post-Sovietico” facente parte del progetto “Geopolitics of Nuclear Energy in Eurasia” avviato da SpecialEurasia in partnership con ASRIE Analytica, il CeSEM – Centro Studi Eurasia Mediterraneo e Opinio Juris – Law & Politics Review.

Autore: Mattia Baldoni

Abstract

Il settore dell’energia nucleare sta diventando sempre più importante per la Russia, sia sul piano domestico che internazionale. Da un lato, il Cremlino sostiene fermamente ricerca e sviluppo in questo ambito, puntando a rinnovare la propria flotta di reattori e a implementare nuove tecnologie. Le strategie energetiche nazionali sul medio termine e le politiche climatiche di Mosca pongono l’accetto sul contributo essenziale che l’atomo può dare nel raggiungimento di obiettivi ambiziosi e particolarmente complessi per un Paese fortemente dipendente dal mercato degli idrocarburi.

Dall’altro lato, il nucleare si conferma uno strumento di influenza internazionale, capace di attirare fondi e investimenti per nuove infrastrutture e progetti di ricerca e sviluppo in tutto il mondo. In questa dinamica, la compagnia statale russa Rosatom si fa alfiere della tecnologia nucleare russa nel mondo, sostenendo una politica aziendale decisamente espansiva e supportata a sua volta dal Cremlino.

Come in molti altri settori, anche nel nucleare l’Eurasia va a costituire uno spazio privilegiato per gli interessi strategici di Mosca. L’industria nucleare russa predomina tecnologicamente e finanziariamente in molti stati post-sovietici che, eccetto alcune eccezioni, accolgono di buon grado investimenti e progetti che collimino con i propri piani di sviluppo, spesso includenti l’atomo come fonte di energia utile a stabilizzare le forniture e a garantire una maggiore sicurezza energetica nazionale.

Contratti a lungo termine, finanziamenti ed export di know-how e competenze diventano così strumenti di soft power che consentono al Cremlino di rafforzare legami già esistenti in Eurasia, o crearne di nuovi nel resto del mondo.

Geopolitical-Report-Vol.1_2022_La-diplomazia-del-nucleare-nello-spazio-post-sovietico_Mattia-Baldoni

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