Quanto è coinvolta la famiglia Biden nei finanziamenti ai laboratori biologici in Ucraina? Stati Uniti e Russia davvero pensando all’uso di armi nucleari nel conflitto? L’Ucraina sta utilizzando munizioni al fosforo bianco?
L’emergere del coinvolgimento di Hunter Biden, secondogenito dell’attuale presidente statunitense Joe Biden, nel finanziamento dei laboratori biologici in Ucraina ha portato nuovi elementi e nuove prove su quanto effettivamente accadeva sul territorio dell’ex repubblica sovietica. Le e-mail dell’avvocato e imprenditore rappresenterebbero infatti delle prove schiaccianti su quanto abbiamo avuto modo di sottolineare già nei nostri articoli precedenti, ovvero che Washington stesse conducendo studi poco ortodossi nei laboratori ucraini.
Negli scorsi giorni, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha confermato che la Russia chiederà spiegazioni ufficiali sul coinvolgimento di Hunter: “Certo, chiederemo spiegazioni. E non solo noi. Come sapete, la Cina ha già sollecitato chiarimenti. Ha chiesto di rendere trasparente al mondo questo programma e questa situazione. Ovviamente questo interesserà molti“, ha detto Peskov.
Peskov ha anche spiegato che la Russia stava ancora studiando le informazioni disponibili sui biolaboratori statunitensi in Ucraina: “Come potete capire, i nostri specialisti del Ministero della Difesa stanno procedendo con l’analisi delle informazioni che abbiamo a nostra disposizione riguardo a questi biolaboratori e ai programmi su cui hanno lavorato“, ha proseguito il portavoce. “Si tratta di informazioni molto sensibili per noi e per il mondo intero“, ha affermato.
Il 28 marzo, le autorità russe hanno affermato di aver concluso gli studi sui documenti di cui sono venuti in possesso nel corso dell’operazione speciale in Ucraina. Ad affermarlo è stato il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrušev, secondo il quale le evidenze in possesso della Russia dimostreranno al mondo che gli Stati Uniti sono diventati “il degno successore delle tradizioni del Terzo Reich, dove si praticavano esperimenti disumani sulle persone”. Patrušev ha anche ricordato che “gli Stati Uniti e l’Ucraina sono rimasti gli unici Paesi al mondo a votare contro la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla lotta alla glorificazione del nazismo e altre iniziative simili“.
Un altro tema che sta tenendo banco sulla stampa internazionale è quello del possibile uso di armi nucleari da parte degli Stati Uniti o della Russia. Lo stesso portavoce Peskov ha precisato in una recente conferenza stampa che la Russia non ha mai preso in considerazione l’uso di armi nucleari in Ucraina. Al contrario, il presidente Joe Biden ha invocato l’uso preventivo delle armi nucleari, il che significa che gli Stati Uniti sarebbero disposti a sganciare per primi l’ordigno atomico. Vale sempre la pena di ricordare, del resto, che gli USA sono l’unico Paese della storia ad aver utilizzato bombe nucleari contro un nemico.
“Siamo entrati nella fase di una guerra totale“, ha sottolineato Peskov. “I Paesi dell’Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, stanno effettivamente conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell’economia, nel sequestro delle nostre proprietà, nel sequestro dei nostri fondi, nel bloccare le nostre relazioni finanziarie. E dobbiamo adattarci alla nuova realtà“, ha inoltre commentato Peskov.
Per stemperare il clima bellico, anche il presidente bielorusso Aljaksandr Lukašėnka è intervenuto affermando che il suo Paese non sta prendendo in considerazione di armarsi di ordigni nucleari. “Non ho intenzione di schierare armi nucleari qui, produrre armi nucleari qui, sviluppare o usare queste armi nucleari contro nessuno. Questo non è mai stato nei miei piani o piani delle autorità bielorusse“, ha affermato il capo di Stato alla televisione giapponese TBS. “Credo che le persone sia in America che in Occidente non siano ancora impazzite abbastanza da portarci a risolvere questo problema con le armi nucleari“, ha aggiunto.
Infine, continua ad aleggiare sul conflitto ucraino il possibile uso di armi chimiche. Se la propaganda occidentale continua ad accusare preventivamente la Russia del possibile uso di armi chimiche in Ucraina, Ramzan Kadyrov, leader della Repubblica Cecena, ha affermato che le forze armate ucraine hanno utilizzato munizioni al fosforo bianco vicino a un centro abitato: “I nazionalisti e i banderisti ucraini stanno attraversando tutti i confini accettabili“, ha scritto Kadyrov su Telegram. “Secondo gli esperti, le forze armate ucraine hanno utilizzato munizioni al fosforo bianco vicino a un insediamento ucraino“. “Questo caso dimostra chiaramente quali ordini stanno eseguendo le forze armate ucraine, sottoponendo i propri cittadini a un pericolo mortale“, ha proseguito Kadyrov.
“Dopo la pubblicazione dei dati sui laboratori biologici americani in Ucraina e la dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla probabilità che la Russia usasse armi chimiche, ci aspettavamo una tale provocazione“, ha detto il leader ceceno. L’uso di munizioni al fosforo bianco da parte dell’Ucraina era stato precedentemente denunciato anche dal maggiore generale Igor Konašenkov, portavoce del Ministero della Difesa di Mosca. Se confermata tale notizia rappresenterebbe un nuovo crimine commesso dall’Ucraina, dato che l’uso di tali munizioni è proibito dal Protocollo III della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi disumane del 1980.
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