di He Yafei, è un diplomatico cinese e attualmente Vice Ministro del Ministero degli Affari Esteri
Traduzione di Paolo Marcenaro
Le relazioni sino-americane si trovano attualmente in un momento critico. Nell’ultimo quarantennio si è assistito a enormi vicissitudini, che hanno portato la sintonia Washington-Pechino a un minimo storico negli ultimi anni, con l’aumento della competizione strategica che si è dispiegata davanti agli occhi di chi abbia seguito con un minimo d’attenzione la politica globale. L’errore di valutazione basato sulla retrospettiva degli Stati Uniti sulle relazioni sino-americane nel corso degli anni non è quello che la Cina si aspetta. E, tuttavia, non c’è da aspettarsi un cambiamento a breve termine.
La cosa più urgente ora è ridefinire e riconoscere le nuove relazioni in continua evoluzione tra i due Paesi e disegnare un nuovo percorso in avanti. La chiave per entrambe le parti è ingabbiare la loro competizione strategica in un quadro di limiti e garanzie mutualmente riconosciute ed accettate, comprendendo e gradualmente superando o accantonando le differenze e cercando una possibile cooperazione attraverso il dialogo e misure di rafforzamento della fiducia. Il dialogo strategico ad alto livello sino-statunitense ad Anchorage si è rivelato un buon punto di partenza nella direzione di un’espansione delle trattative, sebbene la sessione di apertura sia stata piuttosto dura e difficile.
Nel progettare e negoziare un quadro per limitare la loro concorrenza strategica, entrambe le parti devono mostrare freddezza. Dovrebbero fare ogni sforzo per evitare una nuova guerra fredda o peggio ancora una guerra guerreggiata, come sottolineato dal Presidente Xi Jinping nella sua conversazione telefonica con l’omologo USA Joe Biden. Pur trovando ed espandendo lo spazio per la cooperazione quando e dove possibile, dobbiamo essere chiari sul fatto che la nuova amministrazione statunitense non cambierà e non potrà cambiare tutto all’istante.
Ciò che serve per invertire la rotta nel peggioramento delle relazioni sino-americane è coraggio e una visione strategica. Sulle future relazioni tra Cina e Stati Uniti, il Presidente Xi ha affermato che ci sono mille ragioni per migliori relazioni sino-americane e non una sola ragione per distruggerle. La storia delle relazioni sino-americane ci ha ripetutamente detto che è vero. Il costo di uno scontro su vasta scala tra le due maggiori potenze sarebbe catastrofico, non solo per entrambi i paesi, ma anche per il Mondo.
Resta inteso che l’Amministrazione Biden deve affrontare sfide scoraggianti a livello nazionale e internazionale per risolvere tutti i problemi che deve affrontare nell’adeguamento della politica estera degli Stati Uniti rispetto alle iniziative abrasive e impopolari seguite da Donald Trump e dalla sua squadra nel quadriennio 2016-2020. Gli adeguamenti alle relazioni sino-americane in particolare saranno soggetti ai vincoli interni degli Stati Uniti, spinti dal populismo, dalla politica dell’identità e dal decadimento politico, come descritto dal politologo statunitense Francis Fukuyama.
Tuttavia, vale la pena ricordare che negli ultimi 30-40 anni di relazioni sino-americane, la cooperazione è stata la tendenza principale e rivedere tale tendenza offre promemoria che ci sono e ci saranno punti di sovrapposizione nelle rispettive strategie nazionali. Man mano che l’equilibrio di potere continuerà ad evolversi sempre più a favore dei Paesi in via di sviluppo, alla fine emergerà un nuovo modello di relazioni di potere tra i principali attori politici globali. Non spetta a un Paese solo, per quanto importante, decidere cosa sarà.
Se la Cina e gli Stati Uniti lavoreranno insieme condividendo la stessa visione strategica per la pace globale e il progresso economico, il futuro del Mondo sarà molto migliore. Se calcolano male con percezioni errate sulle strategie e sulle azioni dell’altro, i disastri saranno inevitabili. Detto questo, l’imperativo attuale è riconoscere la concorrenza in corso e “ingabbiarla” in un quadro con linee di fondo e regole accettabili per evitare che la concorrenza sfugga di mano. Poiché la Cina spesso sostiene che i Paesi “trovino punti in comune mettendo da parte le differenze”, si possono offrire tre principali suggerimenti su come procedere.
In primo luogo, partendo dal pensiero di fondo, la relazione concorrenziale sino-americana dovrebbe essere riconosciuta e chiarita. Se il loro futuro sarà la cooperazione competitiva o la competizione cooperativa, e se potranno identificare e ampliare lo spazio per la cooperazione e realizzare una competizione pacifica, dipenderà dalle loro rivalutazioni delle strategie dell’altro e dalle interazioni politiche sul campo.
Una strategia a somma zero non serve gli interessi di nessuno, poiché condurrà solo i due Paesi in un vicolo cieco con un’alta probabilità di conflitto. In questo senso, il dialogo strategico dovrebbe essere condotto il più spesso possibile. Questo era esattamente ciò che intendeva il Presidente Xi quando ha sottolineato nel suo telegramma di congratulazioni al Presidente Biden e durante la loro conversazione successiva, che la Cina e gli Stati Uniti devono procedere in uno spirito di nessun conflitto, nessun confronto, rispetto reciproco e cooperazione vantaggiosa per tutti. Le due parti dovrebbero concentrarsi su possibili aree di cooperazione. La chiave è gestire bene la concorrenza in modo che i due Paesi possano impegnarsi per promuovere una sana relazione bilaterale. La linea di fondo è evitare ad ogni costo la guerra.
In secondo luogo, i due Paesi devono avere una corretta comprensione delle loro differenze culturali e politiche per ridurre l’ostilità ed evitare di sprofondare in un pantano ideologico. Attualmente, un numero crescente di persone in entrambi i Paesi si guarda con sentimenti negativi. Le restrizioni unilaterali degli Stati Uniti e la pandemia hanno bloccato gli scambi culturali e interpersonali bilaterali. Semplicemente non funzionerà allineando i paesi in campi ideologicamente delineati da etichette come “democrazia liberale” o “paesi illiberali”. L’ignoranza sulla cultura cinese e il senso di superiorità culturale tra alcune élite di entrambi i partiti politici statunitensi hanno spesso portato a pregiudizi contro i sistemi politici e sociali cinesi.
Una logica a somma zero combinata con pregiudizi ideologici ha portato le amministrazioni statunitensi di Trump e ora Biden a escludere e tentare di contrastare la Cina nel campo dell’alta tecnologia. Abbiamo assistito agli sforzi per elevare gli Stati Uniti, il Giappone, l’India, l’Australia, un forum di dialogo, in un’alleanza quadrupla indo-pacifica contro la Cina. Questo è un percorso pericoloso e rischioso da seguire.
Infine, le due parti dovrebbero iniziare a parlare su questioni selezionate di interessi comuni o sfide comuni, adottando misure pragmatiche di rafforzamento della fiducia ove possibile, in modo da colmare i deficit di fiducia e cercare la cooperazione. Questo creerà le condizioni un passo alla volta per una competizione ordinata e pacifica.
Una lezione che si può trarre dai progressi delle relazioni sino-americane negli ultimi decenni è che i due Paesi non sono come il Regno Unito e la Germania prima della prima guerra mondiale, né come gli Stati Uniti e l’ex Unione Sovietica durante la guerra fredda. I due Paesi hanno sicuramente molte esperienze di successo nella ricerca di punti di convergenza basati sulla cooperazione di fronte a cambiamenti rapidi e fondamentali.
La strada da percorrere non sarà facile. La Cina e gli Stati Uniti devono compiere sforzi urgenti e strenui per ingabbiare la loro competizione strategica e promuovere un ulteriore dialogo.
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