La risoluzione anti-russa del Parlamento Europeo è pericolosa

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Articolo Originale scritto da Andrew Korybko

La Russia è una grande potenza mondiale e se l’UE vuole cercare di intimidirla in un modo così pericoloso, allora non c’è nulla che impedisca al blocco europeo di comportarsi alla stessa maniera anche nei confronti di Paesi più deboli.

Lo scorso giovedì il Parlamento Europeo (PE) ha approvato una risoluzione parlamentare, minacciando alla Russia conseguenze molto gravi qualora essa “invadesse” l’Ucraina. Tali conseguenze includono: l’interruzione immediata delle importazioni di petrolio e gas russi, l’esclusione della Russia dal sistema di pagamento SWIFT, il congelamento dei beni dei cosiddetti “oligarchi” e delle loro famiglie e la cancellazione dei loro visti. Il testo condanna le presunte operazioni di intelligence russa in Europa, tra cui azioni di disinformazione e le più ultime esternazioni secondo cui agenti segreti russi avrebbero causato nel 2014 un’esplosione di munizioni in Cecenia. La risoluzione vuole anche fermare il Nord Stream 2.

Inoltre, il PE supporta l’ingerenza negli affari interni della Russia. Esempi a questo riguardo includono la condanna della recente incarcerazione dell’attivista anti-corruzione Alexei Navalny, dovuta alle sue violazioni sulla libertà condizionata e alla decisione delle autorità statali russe di controllare se l’organizzazione di Navalny sia estremista. La risoluzione del PE esprime anche sostengo alle manifestazioni non autorizzate in Russia e critica il modo in cui le autorità statali russe si siano comportante nei loro confronti. Una delle proposte più inquietanti della risoluzione è quella di prendere in considerazione la proposta del Regno Unito di introdurre un “regime sanzionatorio globale anti-corruzione”, cioè di un regime che potrebbe prevedibilmente essere sfruttato per scopi prettamente politici, se si considera la tensione che caratterizzano le relazioni con la Russia.

Ogni settimana il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo propone la traduzione di un articolo dell’analista geopolitico Andrew Korybko

La risoluzione del PE è quindi molto pericolosa perché mostra che le forze politiche antirusse, ideologicamente sostenute all’interno dell’Europa, vogliono intenzionalmente imporre costi elevati a Mosca solo perché essa ha avvertito che la Russia potrebbe difendere i suoi legittimi interessi di confine e quelli dei suoi cittadini residenti nell’Ucraina orientale qualora Kiev lanciasse un’operazione militare. Estromettere la Russia dal sistema di pagamento SWIFT sarebbe un’azione molto simile ad una dichiarazione ufficiosa di guerra, considerando la dipendenza alla finanza internazionale che caratterizza il Paese. Inoltre, è controproducente interrompere l’importazione del petrolio e del gas russi, considerando che al momento in Europa non ci sono valide alternative.

La Russia, proprio come tutti i Paesi, è obbligata a far rispettare le sue leggi. Navalny è stato incarcerato in piena conformità con la legislazione esistente in materia, proprio come la dispersione delle manifestazioni non autorizzate e la detenzione temporanea dei loro partecipanti. Giusto per fare un parallelo, negli ultimi mesi vari Paesi dell’UE hanno arrestato i partecipanti delle manifestazioni non autorizzate che sono state organizzate in opposizione alle chiusure di contenimento del COVID-19, in particolar modo nelle situazioni in cui si erano verificati degli scontri con le forze dell’ordine; la Francia, inoltre, sta attualmente perseguitando varie organizzazioni definite estremiste – proprio come sta facendo anche la Russia. La base dell’ingerenza proposta da Bruxelles negli affari interni di Mosca è quindi ipocrita.

Tutto il mondo ha giustamente guardato con preoccupazione la risoluzione approvata dal PE. La Russia è una grande potenza mondiale e se l’UE cerca di intimidirla in un modo così pericoloso, allora non c’è nulla che le impedisca di fare la medesima cosa anche con Paesi relativamente più deboli. Inoltre, risoluzioni simili potrebbero un giorno essere approvate anche contro la Cina e sulla base degli stessi presupposti. Fondamentalmente, nessuno sarebbe al sicuro se l’UE riuscisse ad escludere la Russia dal SWIFT ed a intromettersi così palesemente nei suoi affari interni, criticando le forze dell’ordine russe e il loro lavoro. Ecco perché questa risoluzione è pericolosa per la pace mondiale.

Il COVID-19 è ancora diffuso in tutto il mondo e l’effetto prolungato delle chiusure è stato disastroso per le economie degli Stati membri dell’Ue e questo senza nemmeno tenere in conto la salute psicologica dei rispettivi cittadini. Ci sono questioni molto più urgenti che il PE dovrebbe affrontare, piuttosto che inventare una lista di minacce ed elencare critiche alla Russia. Delude vedere che il PE si concentra maggiormente su simili problemi che non a quelli di casa propria. Coloro che promuovono tali risoluzioni potrebbero sostenere che i presunti assassinii, attacchi e piani di disinformazione perpetuati dalla Russia costituiscono questioni interne ed urgenti, nonostante nessuna di queste accuse siano mai state comprovate e continuino perciò a rimanere mere speculazioni.

L’UE si sta avvicinando ad un bivio storico, in cui può finalmente scegliere se vuole diventare più indipendente dall’influenza statunitense o preferisce continuare a languire sotto gli stivali del neo-imperialismo statunitense. A giudicare dall’ultima risoluzione parlamentare, sembra purtroppo che il PE stia optando a favore della seconda opzione, saltando sul carro russofobico statunitense di modo da guadagnare qualche punto agli occhi del suo patrono d’oltreoceano. Per gli interessi dell’UE, ciò è pericoloso e controproducente. Per di più, tutto ciò è anche molto triste, poiché il PE potrebbe e dovrebbe mettere le sue capacità legislative al lavoro nel tentativo di risolvere crisi ben più urgenti, come quella relativa al COVID-19.

Traduzione di: Marco Ghisetti

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