di Andrea Turi
A New York, martedì 30 ottobre 2019 il Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo, davanti alla platea conservatrice dell’Hudson Institute dichiarava agli invitati all’evento che non è più realistico ignorare le differenze fondamentali tra i nostri due sistemi e l’impatto che queste differenze possono avere sugli Stati Uniti1; parole cariche di retorica da guerra fredda, capaci di evocare immagini relative della vecchia che fu e, al contempo, di prefigurarne una nuova in un futuro ormai prossimo a venire.
Lo stesso giorno, al Jingxi Hotel di Pechino, era riunita la quarta sessione plenaria del XIX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (da qui PCC), la più alta autorità dirigente del PCC, principale appuntamento per il partito nell’anno 2019, incontro durante il quale l’Ufficio Politico chiede il via libera del Comitato Centrale per le politiche e le strategie da attuare in futuro. Al centro dei lavori del consesso della leadership di Partito la decisione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese di preservare e migliorare il sistema socialista con caratteristiche cinesi e di promuovere la modernizzazione del sistema di governance nazionale e della capacità di governance. […] Al fine di realizzare lo spirito del XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, la Quarta Sessione Plenaria del XIX Comitato Centrale si è concentrata su una serie di importanti questioni riguardanti, in primo luogo, il mantenimento e il miglioramento del sistema socialista con caratteristiche cinesi e la promozione della modernizzazione del sistema di governance nazionale e della capacità di governance; […] in secondo luogo, preservare e migliorare il sistema di leadership del partito, migliorare la governance scientifica del partito, la governance democratica e governare secondo il livello di legge2.
Intanto, in quegli stessi giorni, la regione amministrativa speciale di Hong Kong (HKSAR) era ancora alle prese con le proteste e le violenze tipici dei tentativi colorati di agitazione pro-democratici3 che abbiamo imparato a conoscere nel mondo occidentale e che dal mese di marzo 2019 ne hanno turbato a più riprese la quotidianità; a questo, si sono aggiunge con nuove difficoltà economiche – nuove perché per la prima volta in dieci anni l’economia di Hong Kong è entrata in recessione.
In una contemporaneità che sta vivendo un momento di rottura che preannuncia grandi cambiamenti a vari livelli e in svariati ambiti, Pechino intende continuare a preservare il principio “un paese, due sistemi”, mantenendo la prosperità e la stabilità a lungo termine di Hong Kong e Macao, e promuovendo la riunificazione pacifica alla Madrepatria4. Per raggiungere questo obiettivo e per non permettere altri tentennamenti o passi incerti da parte del Governo della regione autonoma, il Comitato Centrale ha rotto gli indugi per risolvere la crisi nell’ex colonia britannica al fine di mantenere la sicurezza nazionale e di placare le proteste e frenare il rallentamento economico della città-regione5: così, con 2.878 voti favorevoli, sei astenuti ed uno contrario, l’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP) ha dato il via libera al Comitato permanente – organo operativo dell’Assemblea – di redarre la Legge per la tutela della sicurezza nazionale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong (da qui Legge sulla Sicurezza Nazionale) che è stata approvata all’unanimità il 30 giugno 2020 per entrare in vigore a tutti gli effetti alle ore 23.00 dello stesso giorno.
Il provvedimento legislativo si suddivide in 6 capitoli per un totale di 66 articoli ed introduce un’ampia disciplina organica riguardante gli aspetti normativi in materia di sicurezza.
La legge è emanata – così come scritto nell’articolo 1 del testo – in conformità con la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, la Legge fondamentale della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese e la Decisione del Congresso Nazionale del Popolo sull’istituzione e il miglioramento del sistema giuridico e dei meccanismi di applicazione per la salvaguardia della sicurezza nazionale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong, e si pone i seguenti fini: garantire la risoluta, piena e fedele attuazione della politica del “Un Paese, Due Sistemi” in base ai quali la popolazione di Hong Kong amministra Hong Kong con un alto grado di autonomia6; garantire la salvaguardia della sicurezza nazionale oltre che prevenire, sopprimere e imporre punizioni per i reati di secessione, sovversione, organizzazione e perpetrazione di attività terroristiche e collusione con un paese straniero o con elementi esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale in relazione alla regione amministrativa speciale di Hong Kong; mantenere la prosperità e la stabilità della regione amministrativa speciale di Hong Kong e proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei residenti della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong.
Come si evince dai principi generali che inquadrano il testo, il principale obiettivo del legislatore cinese è stato quello di mettere in atto una maggiore integrazione tra i livelli centrale e locale di governance per tutti quegli aspetti che afferiscono alla sicurezza nazionale con lo scopo, inoltre, di impedire che l’integrità territoriale della regione autonoma e la sicurezza nazionale e internazionale dell’intero Paese venisse minacciata da fenomeni destabilizzanti quali terrorismo, sovversione del potere statale, secessionismo e ingerenze estere. A tale proposito, il Capitolo III (Reati e Sanzioni) della Legge per la tutela della sicurezza nazionale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong introduce quattro nuovi reati punibili con pene fino all’ergastolo per atti di secessione (artt. 20 e 21), sovversione (artt. 22 e 23), attività terroristiche (artt. 24 – 28) e collusione con un paese straniero o con elementi esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale (artt. 29 e 30).
Da quando Hong Kong è tornata alla Madrepatria Cina dopo 156 anni di dominio coloniale britannico le attività delle organizzazioni che chiedono l’indipendenza della città divenuta regione autonoma, le violenze dei gruppi più radicali e le interferenze e ingerenze delle forze esterne al Paese, hanno costretto Pechino ad adottare un testo di legge che intervenga su queste quattro categorie di reato; quanto detto ha spinto il solitamente serafico Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping a dichiarare con tono fermo che quanti si impegnano in attività separatiste in qualsiasi parte della Cina saranno fracassati in pezzi, aggiungendo che il sostegno esterno ai separatisti sarà visto dal popolo cinese come delirante7.
Un portavoce del Governo di Pechino ha sottolineato come la legge si rivolge solo a una minoranza estremamente piccola di trasgressori, mentre la vita e la proprietà, nonché vari diritti e libertà fondamentali legittimi di cui gode la stragrande maggioranza dei cittadini saranno protetti. Non c’è nulla di cui i cittadini di Hong Kong si preoccupino nell’esercizio di questi diritti legittimi8.
La salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali menzionate dal portavoce governativo vengono garantite dall’articolo 12 della legge che dispone che i diritti umani sono rispettati e tutelati nella salvaguardia della sicurezza nazionale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong. I diritti e le libertà, comprese le libertà di parola, di stampa, di pubblicazione, di associazione, di assemblea, di processione e di manifestazione, di cui godono i residenti della Regione ai sensi della Legge fondamentale della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong e le disposizioni del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali applicato a Hong Kong, sono protetti in conformità con la legge.
L’articolo 6, invece, pone il popolo cinese e quello della regione autonoma di Hong Kong sullo stesso piano dal momento che è responsabilità comune – si legge – di tutto il popolo cinese, compreso il popolo di Hong Kong, salvaguardare la sovranità, l’unificazione e l’integrità territoriale della Repubblica popolare cinese. Zhang Xiaoming, capo dell’Ufficio per gli affari relativi a Macao e Hong Kong, un’agenzia amministrativa del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, nel 2018 ebbe a dichiarare che Hong Kong e Macao possono diventare fattori positivi nella governance nazionale e svolgere un ruolo attivo nella partecipazione della nazione alla gestione globale sottolineando, al contempo, la necessità che Hong Kong aiuti il governo centrale cinese a salvaguardare la sicurezza nazionale9.
Con l’articolo 4810 viene costituito un Ufficio per la salvaguardia della sicurezza nazionale il cui intervento è disciplinato dall’articolo 55 che prevede tre scenari nei quali la Cina avrà il totale potere decisorio sulla sicurezza di Hong Kong: l’Ufficio per la salvaguardia della sicurezza nazionale del governo popolare centrale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong, previa approvazione da parte del governo popolare centrale di una richiesta presentata dal governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong o dall’Ufficio stesso, eserciterà la giurisdizione su un caso riguardante un reato che mette in pericolo la sicurezza nazionale ai sensi della presente legge, se:
(1) il caso è complesso a causa del coinvolgimento di un paese straniero o di elementi esterni, rendendo così difficile per la Regione esercitare la giurisdizione sul caso;
(2) si verifica una situazione grave in cui il governo della regione non è in grado di applicare efficacemente questa legge;
(3) si è verificata una grave e imminente minaccia alla sicurezza nazionale.
Sulle ragioni, motivazioni e sugli obiettivi che il Governo di Pechino si pone con l’approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale, si possono fare alcune considerazioni11: la prima, questa approvazione non rappresenta un momento di rottura o di discontinuità da parte dell’establishment del PCC. Anzi, questo provvedimento si inserisce a pieno titolo per stabilire e migliorare il meccanismo di applicazione delle leggi sulla salvaguardia della sicurezza nazionale nelle regioni amministrative speciali. Dalla fine dello scorso anno, l’economia di Hong Kong è entrata in recessione (per la prima volta negli ultimi dieci anni); in questo scenario la leadership del Partito pare determinata a voler gestire la crisi.
La seconda riguarda l’eco internazionale e la capacità di mobilitazione interna e internazionale che hanno avuto i movimenti pro-democratici hongkonghesi ha dato una rappresentazione semplicistica e non del tutto realistica dell’intricatissima “matassa di Hong Kong”; questa narrazione indebolisce Pechino in un momento in cui la sua reputazione internazionale è già sotto accusa per il Covid-19 e il desiderio di dividere ed isolare questi movimenti è senz’altro percepito come prioritario.
Infine, in un momento di incertezza a livello internazionale, il Governo Centrale del Popolo reagisce cercando stabilità interna, anche per poter sostenere adeguatamente la ripresa economica.
Quanto detto si pone il linea con i dettami della filosofia politica del pensiero di Xi Jinping, il cui Sogno Cinese può essere realizzato soltanto in un contesto di sviluppo pacifico che si fonda sulla stretta adesione dei 5 principi della coesistenza pacifica quali il mutuo rispetto della sovranità e integrità territoriale, la mutua non aggressione, la mutua non interferenza negli affari interni, eguaglianza, mutuo beneficio e coesistenza pacifica. Nel corso dei lavori del XIX Congresso del Partito Comunista Cinese tenutosi tra il 18 ed il 24 ottobre 2017, Xi Jinping aveva riservato il paragrafo undicesimo della sua relazione (Sostenere “Un Paese, due Sistemi” e Verso la Riunificazione nazionale) al focus sull’esperienza di ritorno alla madrepatria di Macao e, appunto, di Hong Kong, insistendo sulla necessità di proseguire sulla via sinora battuta e promuovere armonia e sviluppo per il benessere dei cittadini delle due regioni.
Zhang Xiaoming, vicedirettore dell’Ufficio Affari di Hong Kong e Macao del Consiglio di Stato, fresco di nomina nel giorno dell’entrata in vigore della legge ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che la legge che aderisce perfettamente al principio di “Un Paese” e rispetta le differenze tra i “Due Sistemi”. Il suo scopo legislativo è quello di mantenere il principio “un paese, due sistemi”, e il suo contenuto legislativo non supera il quadro previsto da “un paese, due sistemi”. I suoi effetti legislativi sono ora prevedibili, il che renderà sicuramente più stabile la pratica “un paese, due sistemi” e andrà oltre. Hong Kong ha ora visto alcune deviazioni dalla traccia corretta del principio “un paese, due sistemi”, e alcuni ne hanno anche sfidato la linea di fondo. In una certa misura, questa legge è quella di correggere le deviazioni. Per dirla in modo più conciso, è quello di avvicinarsi a “un paese”. In tal modo, in ultima analisi è per sostenere e migliorare il principio “un paese, due sistemi” e non per cambiarlo12.
L’approvazione della Legge per la tutela della sicurezza nazionale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong non è che l’approdo ultimo di un percorso in acque spesso turbolente iniziato nel 2003 quando un disegno di legge in materia venne presentato ma non approvato.
La necessità di adottare un tale documento trova la sua ragion d’essere nelle disposizioni articolo 23 delle Legge fondamentale della regione amministrativa autonoma di Hong Kong (la cosiddetta Basic Law) del 1997, anno del ritorno della colonia britannica alla Madrepatria, il quale dispone che la regione amministrativa speciale di Hong Kong deve emanare leggi per proprio conto per vietare qualsiasi atto di tradimento, secessione, sedizione, sovversione contro il Governo centrale del popolo, o il furto di segreti di Stato, di vietare organizzazioni politiche estere o enti di condurre attività politiche nella Regione, e di vietare le organizzazioni o enti della Regione politici di stabilire legami con organizzazioni politiche estere o enti.
Sino alla recente approvazione della legge per la tutela nazionale, tali disposizioni contenute nell’atto costitutivo della regione autonoma erano rimaste senza attuazione tanto da far dichiarare a Wang Zhimin, ex direttore dell’Ufficio di collegamento del governo popolare centrale a Hong Kong, che Hong Kong è l’unico posto al mondo senza una legislazione sulla sicurezza nazionale, una delle principali debolezze nella sicurezza complessiva della nazione e con un impatto diretto sui residenti13.
Visti gli sviluppi violenti delle proteste di strada dei gruppi cosiddetti pro-democrazia e i loro risvolti nocivi per la qualità della vita e sull’economia cittadina, Pechino ha ritenuto di stringente necessità richiamare le autorità ai propri compiti in materia di sicurezza. Da qui, felice è l’immagine di chi vede metaforicamente nella legge la figura di un guardiano che protegge i cittadini di Hong Kong e la loro condizione di vita pacifica che tiene in mano una spada affilata con fare minaccioso verso quanti intendano mettere in pericolo la sicurezza nazionale della regione.
L’approvazione della prima legge hongkonghese di tale portata non differisce né contraddice i postulati dell’articolo 23 della legge fondamentale di Hong Kong ma, anzi, si inserisce sulla scia della Legge sulla Sicurezza Nazionale della Repubblica Popolare Cinese14 approvata il giorno 1 luglio 2015 dal Comitato Permanente dell’Assemblea del Popolo – con 150 voti favorevoli e un astenuto – e formulata sulla base della Costituzione in modo da mantenere la sicurezza nazionale, per difendere la dittatura democratica popolare e il sistema socialista con caratteristiche cinesi, per difendere gli interessi fondamentali del popolo, per garantire la corretta attuazione della riforma e apertura e istituzione della modernizzazione socialista e per realizzare il grande risveglio della nazionalità cinese (art. 1). La sicurezza nazionale si riferisce alla relativa assenza di minacce internazionali o interne al potere dello Stato di governare, alla sovranità, all’unità e all’integrità territoriale, al benessere delle persone, allo sviluppo economico e sociale sostenibile e ad altri importanti interessi nazionali e alla capacità per garantire uno stato di sicurezza costante (art. 2).
Nell’ambito delle disposizioni previste della nuova legge non rientrano i territori di Hong Kong e Macao, che pure già all’epoca era previsto dovessero adottare in futuro misure atte a difendere la “sicurezza nazionale”.Il contesto del 2015 poco si discosta da quello in cui Pechino si sta muovendo oggigiorno: la situazione della sicurezza nazionale della Cina si è fatta sempre più grave poiché sempre più sottoposta ad una doppia pressione, interna ed esterna, che ne pone in serio pericolo la sovranità nazionale e integrità territoriale. La legge varata dal Governo cinese, quindi, riprendendo le parole dell’agenzia di stampa Xinhua, è assolutamente necessaria e non più derogabile per proteggere gli interessi fondamentali del popolo cinese.
La risposta del Segretario per la sicurezza di Hong Kong John Lee Ka-Chiu, ad una domanda di Hon Dennis Kwok Wing-hang, membro del Consiglio Legislativo di Hong Kong, è al contempo lucida analisi e compendio esaustivo dello scenario in cui la legge sulla sicurezza nazionale si inserisce: la Regione amministrativa speciale di Hong Kong è una parte inalienabile della Repubblica popolare cinese. La salvaguardia della sovranità nazionale, della sicurezza e degli interessi di sviluppo è il requisito costituzionale della RAS di Hong Kong. […] La RAS ha l’obbligo costituzionale di emanare la legislazione sull’articolo 23 della Basic Law (BL). Sebbene siano passati quasi 23 anni dalla riunificazione di Hong Kong con la Cina, per vari motivi, la RAS non ha ancora promulgato la legislazione sulla BL 23 e questo è molto deludente.
La salvaguardia della sovranità e della sicurezza nazionali è essenziale per costruire una società stabile e sicura. È solo con una società stabile e sicura che i membri del pubblico possono vivere in modo sicuro e pacifico, l’economia può svilupparsi costantemente e la prosperità può essere sostenuta. Il governo della RAS sostiene che l’istituzione e il miglioramento del sistema legale e dei meccanismi di applicazione per la salvaguardia della sicurezza nazionale sia vantaggioso per lo sviluppo economico di Hong Kong e per i mezzi di sussistenza del nostro popolo, utile per mantenere la prosperità e la stabilità a lungo termine di Hong Kong e vantaggioso per i fondamentali interessi di Hong Kong.
In primo luogo, il governo della RAS è fermamente impegnato a salvaguardare la sicurezza nazionale e la legislazione è della massima urgenza.
In considerazione dei rischi per la sicurezza nazionale sempre più pronunciati affrontati dalla RAS di Hong Kong, legiferare su BL 23 è stato stigmatizzato e demonizzato, e vi sono difficoltà per le autorità esecutive e legislative della RAS di completare la propria legislazione per la salvaguardia della sicurezza nazionale nel futuro prevedibile.
La violenza associata ai disordini derivanti dall’esercizio legislativo del disegno di legge sui criminali fuggitivi dal giugno dello scorso anno si è intensificata, con l’emergere di vari incidenti che coinvolgono esplosivi e armi da fuoco, il che costituisce un rischio di attività terroristiche, minacciando gravemente la sicurezza personale e pubblica. Durante questo periodo, le organizzazioni che sostenevano l ‘”indipendenza di Hong Kong” e l’ “autodeterminazione” hanno incitato i manifestanti, in particolare i giovani, a dissacrare e bruciare apertamente la bandiera nazionale, a vandalizzare l’emblema nazionale e ad assaltare l’ufficio del governo popolare centrale a Hong Kong, e hanno fatto prevede di mobilitare il cosiddetto “sostegno internazionale” per interferire con gli affari di Hong Kong.
Questi atti hanno diffamato l’attuazione di “Un paese, due sistemi” a Hong Kong e contestato apertamente l’autorità del Governo Centrale e del Governo della RAS. Inoltre, alcuni membri dei partiti politici hanno proclamato molte volte che avrebbero paralizzato il governo della RAS.
Alcune altre persone hanno implorato i Paesi stranieri di interferire con gli affari di Hong Kong e persino di imporre sanzioni a Hong Kong.
Tale comportamento ha oltrepassato la linea di base del “Paese unico”, minacciando la sovranità e la sicurezza nazionale della Cina e sfidando l’autorità delle Autorità centrali e della Legge fondamentale. Sebbene questi atti spregevoli si siano attenuati prima quando l’epidemia era grave, mentre l’epidemia si attenua, i rivoltosi sono tornati nelle strade di Hong Kong tre giorni fa (domenica) causando blocchi stradali, danni criminali, incendio doloso, picchiando e inseguendo i cittadini, attaccando la polizia, versamento di liquidi nocivi, ecc. provocando lesioni ad almeno 10 persone e mandate in ospedale. Ciò manifesta la necessità e l’urgenza di stabilire e migliorare il sistema legale e il meccanismo di applicazione per salvaguardare la sicurezza nazionale, in modo da prevenire, frenare e punire efficacemente gli atti che minacciano la sicurezza nazionale.
In secondo luogo, la decisione garantirà il successo duraturo di “Un paese, due sistemi”.
“One Country” è il prerequisito e il fondamento di “Two Systems”.
L’istituzione e il miglioramento a livello nazionale del sistema giuridico e dei meccanismi di applicazione della RAS di Hong Kong per salvaguardare la sicurezza nazionale contribuiranno a salvaguardare la sicurezza nazionale nonché lo sviluppo, la prosperità e la stabilità a lungo termine di Hong Kong. Solo quando la sicurezza nazionale è salvaguardata è possibile attuare fedelmente “Un paese, due sistemi”, quindi i vantaggi di “Un paese, due sistemi” possono essere pienamente utilizzati per sviluppare meglio l’economia e migliorare la vita delle persone, proteggendo così meglio i diritti legittimi e le libertà di tutti i membri del pubblico a Hong Kong.
In terzo luogo, la decisione prende di mira solo atti di secessione, sovvertimento del potere statale e organizzazione e svolgimento di attività terroristiche che minacciano gravemente la sicurezza nazionale, nonché attività che interferiscono con gli affari della HKSAR da parte di forze straniere o esterne.
Queste sono esattamente le situazioni per le quali i settori politico ed economico di Hong Kong e il pubblico si sono preoccupati estremamente durante lo scorso anno. Le situazioni hanno spinto il pubblico ad avere una comprensione più profonda dell’importanza della sicurezza nazionale e sollecitano anche il governo della RAS a rispondere in modo pro-attivo.
La decisione prende di mira solo la piccola minoranza di criminali che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale, mentre la stragrande maggioranza dei membri del pubblico che rispettano la legge sarà protetta.
In quarto luogo, la legislazione per la sicurezza nazionale si adopererà per salvaguardare i diritti e gli interessi legali delle persone a Hong Kong.
La protezione di cui godono i residenti di Hong Kong ai sensi della Legge fondamentale e di altre leggi, compresa la libertà di parola, stampa, assemblea, dimostrazioni, processioni, ecc. non sarà influenzata. La legislazione inoltre non pregiudicherà il potere giudiziario indipendente, compreso quello del giudizio finale, esercitato dalla magistratura di Hong Kong.
Nonostante l’approvazione della legge abbia ottenuto il favore delle cancellerie di 53 paesi (tra cui la Federazione Russa di Vladimir Putin15) in Occidente, essa ha fatto levare in modo monotono, stantio e automatico gli scudi a difesa dei diritti della popolazione di Hong Kong denunciando al contempo una presunta virata verso l’autoritarismo cinese sul territorio della regione autonoma, dimenticando troppo spesso per fini di propaganda di campo che dal 1997 Hong Kong non è più avamposto occidentale in Asia ma da allora fa parte della Repubblica Popolare Cinese e che Pechino ha rispettato le istituzioni introdotte a Hong Kong dagli inglesi fino all’ultimo minuto prima del passaggio di mano della colonia. A tal proposito le parole di Zhang Xiaoming, vicedirettore dell’Ufficio Affari di Hong Kong e Macao del Consiglio di Stato e vicedirettore dell’Ufficio Affari di Hong Kong e Macao del Consiglio di Stato, chiudono l’articolo e anticipano tra le righe un argomento che verrà trattato in un prossimo scritto: ogni volta che le autorità centrali esercitano determinati poteri secondo la legge, alcune persone in Occidente verranno fuori e vi accuseranno di distruggere “un paese, due sistemi” e di erodere l’alto grado di autonomia di Hong Kong. Sembra che il governo centrale non possa controllare nulla a Hong Kong, ma invece può puntare liberamente il dito contro di lui. Come può il Governo Centrale ignorare le varie attività e attività senza scrupoli delle forze di Hong Kong anti-Cina che dividono il Paese e mettono in pericolo la sicurezza nazionale a Hong Kong?
Ci sono Paesi al mondo che ignorano i crimini che mettono in pericolo la propria sicurezza? Non mi interessa! “Un paese, due sistemi” sono la nostra politica nazionale. Nessuno ama “un Paese, due sistemi più di noi, e nessuno sa meglio di noi”. Nessuno ha il vero significato di “un Paese, due sistemi”, e nessuno ha più potere di definire e interpretare di “un Paese, due sistemi16”.
NOTE AL TESTO
1https://www.usnews.com/news/politics/articles/2019-10-30/pompeo-criticizes-china-and-long-held-us-views-on-country
2http://www.xinhuanet.com/politics/2019-11/05/c_1125195786.htm?mc_cid=5c4cf1c1bc&mc_eid=22b31dea24
3Questo argomento sarà oggetto di un articolo successivo
4http://www.xinhuanet.com/politics/2019-11/05/c_1125195786.htm?mc_cid=5c4cf1c1bc&mc_eid=22b31dea24
5Così si esprime Michelangelo Cocco nel focus intitolato Il PCC fa il plenum di intransigenza, pubblicato sul sito internet del Centro Studi sulla Cina Contemporanea: Si prefigura un’inversione di rotta. I processi di formazione delle politiche locali, finora, erano alimentati da funzionari relativamente indipendenti che dialogavano con il chief executive, il quale, a sua volta, faceva rapporto al Governo Centrale. D’ora in avanti Pechino proverà – di fatto – a riprendere il controllo totale sull’azione di Governo di Hong Kong.
6“Un Paese, Due Sistemi” (in inglese One Country, Two System come comunemente riportato dai media) è la traduzione del concetto di Yiguo liangzhi, la formula con la quale si indica la soluzione alla controversia territoriale su Honkg Kong tra Cina e Gran Bretagna proposta dal leader cinese Deng Xiaoping nel 1979 e che ha ispirato oltre che le trattative tra i due paesi anche l’accordo che condusse nel 1997 al ritorno di Hong Kong alla Repubblica Popolare Cinese sotto forma di regione amministrativa autonoma.
7http://global.chinadaily.com.cn/a/201910/14/WS5da3743da310cf3e3557035c.html
8Comunicato Stampa “The Law of the People’s Republic of China on Safeguarding National Security in the Hong Kong Special Administrative Region gazetted and takes immediate effect” https://www.info.gov.hk/gia/general/202006/30/P2020063001015p.htm
9https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/2173659/xi-jinpings-message-hong-kong-protect-national-security-and
10Così si legge: Il governo popolare centrale istituirà nella regione amministrativa speciale di Hong Kong un ufficio per la salvaguardia della sicurezza nazionale. L’Ufficio per la salvaguardia della sicurezza nazionale del governo popolare centrale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong svolge il suo mandato per la salvaguardia della sicurezza nazionale ed esercita i poteri pertinenti in conformità con la legge.
Il personale dell’Ufficio sarà inviato congiuntamente dalle autorità di sicurezza nazionale competenti sotto il governo popolare centrale.
Al Capitolo V della Legge per la tutela della sicurezza nazionale della Regione amministrativa speciale di Hong Kong è demandato il compito di delineare gli aspetti normativi per quel che riguarda l’attività dell’Ufficio per la salvaguardia della sicurezza nazionale del governo popolare centrale nella regione amministrativa speciale di Hong Kong
11L’autore dell’articolo condivide pienamente l’analisi di Sara Berloto contenuta nel focustitolato Hong Kong, l’ora della resa dei conti. La leadership del Partito punta a normalizzare l’ex colonia dividendo l’opposizione giovanile pubblicato dal Centro Studi sulla Cina Contemporanea (5 giugno 2020).
12https://www.tellerreport.com/life/2020-07-01-zhang-xiaoming–hong-kong%E2%80%99s-national-security-law-does-not-go-beyond-the-framework-of-%E2%80%9Cone-country–two-systems%E2%80%9D.HyMYEYYCI.html
13https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/2141777/hong-kong-only-city-world-without-national-security-law
14Qui una traduzione in lingua inglese: https://www.chinalawtranslate.com/en/2015nsl/
15https://www.agi.it/estero/news/2020-07-09/hong-kong-putin-appoggia-xi-su-legge-sicurezza-no-interferenze-9107753/
16https://www.tellerreport.com/life/2020-07-01-zhang-xiaoming–hong-kong%E2%80%99s-national-security-law-does-not-go-beyond-the-framework-of-%E2%80%9Cone-country–two-systems%E2%80%9D.HyMYEYYCI.html
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