Attentati di Parigi, analisi e opinioni.

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Undated file photo from ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) or Islamic State group or Daesh (Daech), shows Belgian Abdelhamid Abaaoud or Abou Omar Soussi who is suspected by French officials of being the man behind Paris terrorist attacks. Photo by Balkis Press/ABACAPRESS.COM
Undated file photo from ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) or Islamic State group or Daesh (Daech), shows Belgian Abdelhamid Abaaoud or Abou Omar Soussi who is suspected by French officials of being the man behind Paris terrorist attacks. Photo by Balkis Press/ABACAPRESS.COM

La giornalista Giovanna Canzano ha raccolto le impressioni di vari analisti e studiosi in merito alla notte di terrore vissuta venerdì 13 novembre 2015 a Parigi:

http://giovannacanzano-interviste.blogspot.it/2015/11/isis-islam-occidente-e-poi.html

Di seguito l’intervento di Lorenzo Salimbeni, Presidente del Centro Studi Eurasia-Mediterraneo.

Di fronte alla notte di terrore vissuta da Parigi, la memoria può andare ai sommovimenti delle banlieues e possiamo pensare ad un salto di qualità della guerriglia urbana. Il problema è che fra questi due eventi lo Stato francese non ha ripensato ai limiti ed alle imperfezioni del suo modello sociale con riferimento all’integrazione, anzi, si è preferito mescolare nel torbido delle seconde e terze generazioni di immigrati privi di precisi riferimenti identitari. Da questo brodo di coltura provengono molti Foreign Fighters che sono stati strumentalizzati da Sarkozy prima e Hollande adesso per creare instabilità in Libia e in Siria in maniera funzionale agli interessi geopolitici dell’Esagono. La capacità di resistenza del presidente legittimo Assad, sostenuto da Hezbollah, Iran e finalmente dalla Russia, ha costretto a ripiegare molti di questi combattenti d’esportazione, i quali si sono sentiti abbandonati nel momento in cui cominciavano a pregustare la vittoria. Lo Stato Islamico attinge a questa manovalanza delusa e rientrata in una patria che percepisce come qualcosa di ancora più alieno da sé. Gheddafi e Assad sono stati profetici: l’apprendista stregone ha scatenato forze che gli si sono ritorte contro. Non si è trattato di un attacco ad un imprecisato ed onnicomprensivo “Occidente”, bensì di una vendetta da parte di chi è stato sfruttato e poi abbandonato, trovando quindi riparo nell’ideologia e nella prassi dell’Isis, totalitaria e perciò confortante per chi è privo di identità e di punti di riferimento.

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