E’ iniziata ieri lunedì 28 settembre la terza edizione dell’Azerbaijan & Caspian Sea Oil and Gas Summit 2015 presso il Four Season Hotel di Baku, evento che terminerà nella giornata di domani il cui obiettivo è quello di focalizzare l’attenzione sugli ultimi sviluppi, tecnologie e progetti futuri dell’industria del gas naturale e petrolifera della regione e favorire l’incontro e gli accordi commerciali tra le compagnie di settore. Ospiti di eccezione, conferenze e workshop sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano l’Azerbaijan & Caspian Oil and Gas Summit 2015, evento ideato dalla organizzazione britannica Oliver Kinross specializzata nella ricerca economica il quale sta ospitando più di 250 delegati e 30 speaker di fama internazionale.
Tra gli oratori che prenderanno parte alla conferenza è doveroso citare Magsud Mammadov, rappresentante ufficiale del progetto Trans-Anatolian Pipeline (TANAP), Shailendra Mohite, ingegnere alla Q8 Petroleum, David Oniani, Advisor per la pianificazione strategica presso la Georgian Oil and Gas Corporation, Eric Meyer, Development Manager della Total, John Harkins, presidente della Greenfields Petroleum Corporation, Michael Hilmer, vice presidente per il settore Supply & Origination dell’area del Caspio presso la E.ON Global Commodities, Ayhan Durukan, Country Manager della Turkish Petroleum, Toralf Pilz, direttore della Divisione politica, economia ed informazione della Delegazione dell’Unione Europea in Azerbaigian, Akper Feyzullayev, direttore del dipartimento di geologia della Accademia Nazionale Azerbaigiana di Scienze, Robert Cetuka, Ambasciatore degli Stati Uniti in Azerbaigian, Natig Hajiyev, specialista del settore, Ingilab Ahmadov, rettore della School of Economics and Management e direttore di Eurasia Extractive Industries presso l’Università di Khazar, Ramin Isayev, direttore generale della SOCAR AQS, Gulmira Rzayeva, ricercatrice nel settore energia del Center for Strategic Studies Under the President of the Republic of Azerbaijan, Fuad hmadov, direttore di Azerbaijan South Caucasus Pipeline Ltd.
Nella giornata di ieri Eric Meyer, Development Manager presso la Total Exploration & Production Azerbaijan B.V., è intervenuto alla conferenza ed ha sottolineato l’importanza dello sviluppo del deposito di gas naturale di Absheron, situato sempre nell’area azerbaigiana del Caspio. Secondo le parole di Meyer, la Total sta pianificando lo sviluppo e la produzione del deposito attraverso la creazione di una joint operating company con la State Oil Company of the Azerbaijani Republic (SOCAR) che vedrà le due compagnie detenere rispettivamente il 50% per la parte francese ed il 40% per quella azerbaigiana a cui si dovrà aggiungere un terzo investitore che otterrà il 10%. Le due compagnie operano già insieme sul territorio possedendo entrambe il 40% delle azioni per le attività di estrazione e produzione di Absheron, deposito la cui scoperta è stata annunciata nel settembre 2011 le cui risorse ammonterebbero secondo le stime effettuate da un centro di ricerca geologico azerbaigiano a 350 miliardi di metri cubi di gas (bcm) e 45 milioni di tonnellate di condensato. Oltre alla Total ed alla SOCAR partecipa allo sviluppo del deposito la compagnia GDF Suez (20%) ed entrambe stimano i tempi per la produzione al 2021.
Non solo la Francia è direttamente interessata al mercato petrolifero e del gas naturale azerbaigiano e del Caspio, ma anche l’Italia come ha dimostrato il recente incontro avvenuto lo scorso 23 settembre tra Carlo Malacarne, CEO della compagnia italiana SNAM, e Rovnag Abdullayev, Presidente della SOCAR, i quali hanno posto la firma su un memorandum di cooperazione volto a migliorare la fase di trasporto del gas verso l’Europa. La compagnia italiana infatti ha offerto il proprio know how e le proprie strutture per implementare il Corridoio Meridionale del Gas, progetto che prevede l’esportazione del gas azerbaigiano ed in generale dell’area del Caspio verso l’Europa passando prima per la Turchia grazie al Trans-Anatolian Pipeline (TANAP)e poi giungendo in Italia attraverso il Trans-Adriatic Pipeline (TAP) [Italia ed Azerbaigian sempre più vicine nel settore energetico].
Grande centralità nel progetto di esportazione del gas verso l’Europa è stata acquisita dal deposito offshore di Shah Deniz situato sempre nel Caspio le cui stime parlano di riserve pari a 1200 bcm di gas naturale. Attualmente le compagnie azioniste impegnate nella produzione e nello sviluppo delle operazioni del deposito sono la BP, la quale con il 28.8% di share è la compagnia operatrice a cui fanno seguito AzSD (10%), SGC Upstream (6.7%), Petronas (15.5%), Lukoil (10%), NICO (10%) e TPAO (19%). La Seconda Fase di sviluppo di Shah Deniz inizialmente produrrà 16 bcm di gas naturale annui il quale verrà esportato sia in Turchia attraverso il TANAP e sia in Europa attraverso la TAP il cui terminale giungerà in Puglia rendendo l’Italia un hub energetico di primaria importanza.
Parlando di Shah Deniz e dei suoi livelli di produzione è doveroso riportare le parole del Primo Vice Presidente del settore Geologia, Geofisica e Sviluppo dei depositi della SOCAR, Khshbakht Yusifzade, che evidenziano come il volume del gas abbia raggiunto quota 64 bcm a partire dalla data di inizio del progetto a cui si devono aggiungere ulteriori 16.3 milioni di tonnellate di gas condensato prodotto dall’offshore. L’Azerbaigian ha iniziato la prima fase di Shah Deniz il 3 luglio 2007 la quale ha permesso l’esportazione verso la Georgia di 4.7 bcm, mentre ben 35.4 bcm sono stati ricevuti dalla Turchia, ammontare superiore al consumo domestico a cui sono stati riservati 24 bcm.
Soltanto nella scorsa estate l’Azerbaigian ha esportato 18.5 milioni di metri cubi di gas naturale al giorno (mcm/d) verso il mercato turco dei totali 27 mcm/d prodotti da Shah Deniz, mentre altri 2.5 mcm/d sono stati destinati alla Georgia.
Lo scorso anno l’Azerbaigian ha prodotto 9.9 bcm di gas e 2.3 milioni di tonnellate di condensato provenienti dalla prima fase di sviluppo di Shah Deniz; nei primi sei mesi del 2015 la produzione di gas naturale e condensato ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente (5.2 bcm di gas con un surplus di 0.45 bcm rispetto al 2014 e 1.2 milioni di tonnellate di condensato, valore superiore di 0.8 milioni se confrontato con quello dell’anno passato). A fronte di questi numeri, la compagnia BP ha dichiarato che la produzione del deposito di gas naturale del Caspio non supererà le stime previste per il 2015 vista anche la sospensione della produzione avvenuta per tre settimane nel mese di agosto per motivi di manutenzione e modernizzazione della piattaforma.
Giuliano Bifolchi
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