Cogestione e socialismo in Tibet

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Il popolo ha in mano il proprio destino

La riforma democratica e di autonomia regionale etnica attuati in Tibet dopo la fuoriuscita dal vecchio stato di servitù feudale ha consentito l’implementazione dei sistemi di Congresso del popolo e di autonomia etnica regionale, grazie ai quali le persone di tutti i gruppi etnici in Tibet hanno preso in mano le redini del paese, della società e del proprio destino.

Con lo sviluppo e il miglioramento della democrazia socialista in tutto il paese, il Tibet ha visto crescere il processo di partecipazione al proprio interno, ha instaurato forme di democrazia sempre più diversificate e canali di autogestione politica sempre più raffinati.

Il sistema del Congresso del popolo è un sistema politico fondamentale della Repubblica Popolare Cinese, perché garantisce il diritto della popolazione ad essere sovrana in patria.

Con questo sistema i cinesi esercitano il potere statale attraverso il Congresso nazionale del popolo (Anp) e le assemblee popolari locali a vari livelli.

Nel settembre del 1965 la Prima Sessione del Congresso del Popolo della Regione Autonoma del Tibet, che si tenne a Lhasa, segnò l’istituzione formale di questo sistema anche in Tibet.

Organi giudiziari e amministrativi, come ad esempio il Procuratore del Tibet, sono stati creati dal Congresso del popolo regionale, nei confronti del quale vengono ad essere allo stesso tempo responsabili e controllori.

I grandi affari regionali sono decisi dal Congresso del popolo regionale, gli organi amministrativi del Tibet promulgano poi le leggi, i regolamenti, le regole, le risoluzioni e le decisioni adottate da questo organismo.

Attraverso i deputati al Congresso del popolo a diversi livelli, le persone in Tibet esercitano il loro diritto a gestire gli affari statali e regionali.

Tutti i cittadini cinesi che vivono in Tibet, dai 18 anni in avanti, indipendentemente da sesso, professione, background familiare, etnia, credo religioso, formazione, condizioni finanziarie o durata della residenza in questa regione, godono del diritto di voto e del diritto ad essere eletti.

Persone di tutti i gruppi etnici in Tibet eleggono direttamente i deputati nelle assemblee popolari presso la contea (distretto) e la borgata (città), e questi deputati successivamente eleggono i propri deputati al Congresso regionale e alla NPC (National People’s Congress).

Entrambi i gruppi etnici Moinba e Lhoba, nonostante si tratti di piccole popolazioni, eleggono i loro rappresentanti presso l’NPC e nei congressi locali a tutti i livelli.

Durante le elezioni a livello regionale, di prefettura (città), contea (distretto) e villaggio, il tasso di affluenza alle urne è cresciuto costantemente nel corso degli anni; alle elezioni del 2012, in questi quattro livelli, il tasso di affluenza alle urne ha superato il 94%.

Deputati tibetani e di altre minoranze etniche costituiscono la stragrande maggioranza nei congressi e rappresentano la popolazione locale a tutti i livelli.

Nel 2012, tra i 34.244 deputati eletti direttamente e indirettamente a questi quattro livelli, 31.901 provenivano dall’etnia tibetana, dai Moinba, Lhoba, Naxi, Hui, Zhuang e altre minoranze etniche, che rappresentano oltre il 93% della popolazione totale.

Tra gli attuali deputati alla NPC, 20 sono della Regione autonoma del Tibet, di cui 12 sono di etnia tibetana, uno ciascuno rappresentanti dei gruppi etnici Moinba e Lhoba.

Tra i 44 membri del comitato permanente del decimo Congresso regionale del popolo, 25 sono di etnia tibetana e di altre minoranze etniche; tra i 14 presidenti e vicepresidenti del comitato permanente, otto provengono dall’etnia tibetana e da altre minoranze etniche.

Le stesse donne hanno visto il loro status sociale elevarsi notevolmente.

Deputati di genere femminile costituiscono il 25,4% del totale al Congresso del popolo regionale del Tibet, mentre le donne rappresentano il 34,49% di tutti i dipendenti pubblici nei governi a tutti i livelli.

Il sistema di cooperazione multipartitica e di consultazione politica è un meccanismo politico fondamentale della Cina e la democrazia socialista consultiva costituisce una forma importante di democrazia popolare per l’intera nazione.

Il 20 dicembre 1959, la prima sessione del Comitato Autonomo della regione Autonoma del Tibet e della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CCPPC) si è tenuta a Lhasa.

Essa ha segnato anche l’istituzione in Tibet del sistema di cooperazione multipartitica e di consultazione politica sotto la guida del Partito comunista cinese (PCC), un meccanismo nato per assicurare a tutte le persone in Tibet, appartenenti a tutti gli strati sociali e a tutti gli ambienti, la possibilità di esprimere pienamente le proprie opinioni e di svolgere un ruolo attivo nella vita politica.

Il Comitato CPC e il Governo Popolare della Regione Autonoma del Tibet hanno incorporato il sistema della consultazione politica nel loro processo decisionale, conducendo ampie consultazioni per sollecitare i pareri della popolazione locale sui grandi temi dello sviluppo sociale ed economico e sui problemi concreti riguardanti gli interessi del popolo.

I membri del comitato CCPPC Tibet provengono da tutti i circoli e da tutti i gruppi etnici, vengono eletti su una vasta base per rappresentare i rispettivi gruppi.

Unendo le società e le persone di tutti i gruppi etnici e di tutti gli ambienti sociali, questi membri hanno diligentemente esercitato le proprie funzioni in termini di consultazione politica, controllo democratico, e di partecipazione alla deliberazione e alla gestione di affari di Stato, hanno fornito suggerimenti sulla base di approfondite indagini o ricerche.

Si tratta di una formula che ha costituito un importante volano per il Tibet, aggiungendo un grande contributo allo sviluppo economico e al progresso sociale della Regione autonoma.

Allo stato attuale, il Tibet ha 29 membri nel Comitato Nazionale CCPPC, di cui 26 appartenenti all’etnia tibetana e ad altre minoranze etniche.

Dal 2008 al 2012 la Decima Assemblea Autonoma del Comitato Regionale (CCPPC) ha ricevuto 1.507 proposte e ha risposto a tutte le richieste.

 

Tutela del patrimonio culturale e libertà di culto

Come parte importante della civiltà cinese, la cultura tibetana attrae persone da tutto il mondo con il suo fascino unico.

Nel corso degli anni, il Governo centrale e il Governo della Regione Autonoma del Tibet hanno lavorato insieme per preservare e promuovere l’eccezionale cultura tibetana tradizionale mentre lo sviluppo della cultura socialista avanzava, lo stesso può dirsi per la protezione di quelli che sono i luoghi simbolo delle varie culture popolari presenti.

Questi sforzi hanno portato i loro frutti e la cultura tibetana è ora ben conservata e sviluppata.

In particolare, lo studio e l’uso della lingua tibetana sono protetti dalla legge in Cina.

La Costituzione, la Legge regionale Etnica di Autonomia e la legge sullo standard parlato e scritto della lingua cinese hanno articoli che proteggono la libertà delle minoranze etniche nell’utilizzare e sviluppare le proprie lingue parlate e scritte.

La Regione Autonoma del Tibet ha promulgato diverse disposizioni sullo studio, l’uso e lo sviluppo della lingua tibetana, le modalità e la versione ufficiale della sua attuazione.

L’educazione bilingue, con il tibetano come lingua principale, è molto diffusa in Tibet.

Allo stato attuale, le scuole primarie in tutte le aree agricole e pastorali e in alcune aree urbane utilizzano sia il tibetano che il cinese nella didattica, ma soprattutto adottano il tibetano per i principali corsi.

Scuole medie utilizzano entrambe le lingue e nelle zone interne molte classi fanno anche lezioni in tibetano.

Alla fine del 2012 erano 282.914 gli studenti delle scuole primarie e 177.981 quelli delle scuole medie che avevano ricevuto l’istruzione bilingue, pari al 96,88% e al 90,63% del totale, rispettivamente.

Oggi ci sono 23.085 insegnanti bilingue e 3.700 insegnanti di lingua tibetana nelle scuole a diversi livelli.

La lingua tibetana è ampiamente utilizzata nella vita politica; risoluzioni, leggi e regolamenti adottati nei congressi del popolo, documenti formali e dichiarazioni pubblicate dai governi ai vari livelli e per i loro servizi sussidiari sono scritti sia in tibetano che in cinese.

Nei procedimenti giudiziari, la lingua tibetana viene adottata per dirimere le questioni attinenti al gruppo etnico tibetano ed è utilizzata nei documenti legali scritti.

Sia il tibetano che il cinese compaiono nei sigilli ufficiali, per le credenziali e i certificati, per i moduli, le buste e la carta da lettere, per gli identificatori, nei segnali delle unità lavorative, nelle fabbriche e nelle miniere, in scuole, stazioni, aeroporti, negozi, alberghi, ristoranti, teatri, macchine, impianti sportivi, biblioteche, segnali stradali e di regolamentazione del traffico.

Prodotti intellettuali e culturali in tibetano diventano sempre più numerosi.

Ci sono 14 riviste e dieci giornali in lingua tibetana in Tibet, “Radio Tibet popolare” vanta 42 programmi e colonne (compresi i Khampa); il suo canale di notizie in lingua tibetana trasmette 21 ore al giorno e il suo canale Khampa per 18 ore al giorno.

La stazione “TV Tibet” ha un canale che trasmette in lingua tibetana 24 ore al giorno, mentre nel solo 2012 sono stati pubblicati nella Regione autonoma del Tibet 780 libri, per un totale di 4,31 milioni di copie.

I computer codificano i caratteri tibetani che hanno raggiunto gli standard nazionali e internazionali, l’editing tibetano, la fotocomposizione laser e l’editoria elettronica, sviluppate in maniera indipendente dalla Cina, vengono ampiamente applicate.

Attraverso Internet, i telefoni cellulari e altri mezzi mobili, i tibetani possono leggere, ascoltare e guardare le notizie nazionali e internazionali e ottenere tutti i tipi di informazioni utili alla loro vita quotidiana.

Pur mantenendo e sviluppando la lingua tibetana, lo Stato diffonde anche il cinese standard in tutto il paese, comprese le regioni abitate dalle minoranze etniche.

In base alla legge sullo standard parlato e scritto della lingua cinese, “lo Stato diffonde moderni caratteri standard e standardizzati cinesi” e “ogni cittadino cinese ha il diritto di conoscere e utilizzare lo standard parlato e la lingua cinese scritta” al fine di “promuovere scambi economici e culturali tra i gruppi etnici e le regioni “.

Inoltre, “L’uso dello standard parlato e scritto della lingua cinese dovrebbe aiutare a mantenere la sovranità statale e la dignità nazionale, salvaguardare l’unificazione dello Stato e l’unità nazionale, e promuovere il progresso etico, materiale socialista e culturale.”

In Cina, nessun individuo od organizzazione si oppone alla divulgazione, allo studio e all’utilizzo degli standard di lingua cinese parlata e scritta, con il pretesto di proteggere e sviluppare la lingua e la scrittura del proprio gruppo etnico.

 

Preservazione del patrimonio culturale

Reliquie culturali e siti storici sono stati effettivamente conservati nella Regione Autonoma del Tibet; esiste un provvedimento governativo sul rafforzamento della protezione dei beni culturali e un Regolamento regionale sulla protezione delle testimonianze antiche, più diverse altre leggi e regolamenti per garantire che il patrimonio culturale sia protetto in conformità con la legge e le procedure previste.

Attualmente, il Tibet possiede 4.277 siti culturali (tra cui 55 quelli a livello statale e 210 quelli regionali), e 2.320.000 reperti tratti da questi siti vengono conservati nella collezione nazionale.

Il Palazzo Potala, il tempio di Jokhang Norbulingka si trovano nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Lhasa, Shigatse e Gyangtse sono state elevate a livello di sito storico e città d’arte, il Museo del Tibet a livello nazionale.

Dal 2000 il Governo centrale di Pechino ha investito 2,04 miliardi di yuan in progetti chiave per la conservazione e la manutenzione dei beni culturali in Tibet, tra questi più di 380 milioni di yuan sono stati utilizzati nei tre progetti chiave del Palazzo Potala, Norbulingka e Monastero Sakya.

L’intangibile patrimonio culturale della Regione tibetana è stato, in definitiva, promosso e sviluppato.

Governo Popolare, regionale e prefettizio (città) hanno creato organizzazioni speciali per salvare, raccogliere e studiare il patrimonio culturale e artistico tibetano, dopo averlo analizzato attentamente.

Queste organizzazioni hanno rivisto le cronache di drammi teatrali cinesi e pubblicato le seguenti opere: “Tibet – Raccolta delle danze popolari”; “Tibet: Raccolta di strumenti nazionali della musica popolare”; “Il Tibet e altre sette collezioni”, tra le quali più di 10.000 brani di musica popolare, canzoni e altre forme di espressione artistica, con oltre 30 milioni di caratteri di dati letterari.

Attualmente il Tibet vanta quasi 800 progetti sui beni culturali immateriali, oltre 80 compagnie teatrali di drammi tradizionali e 1.177 testimonianze di tale patrimonio culturale immateriale.

L’Opera tibetana e l’epica Cesar sono state incluse nel capolavoro del Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Il tibetano Thangka, la tecnica di fabbricazione della carta tibetana e 73 altri oggetti culturali sono stati inclusi in Cina nel Capolavoro del Patrimonio Immateriale, mentre 68 di tali eredità storiche si sono affermate quali segni rappresentativi di progetti dell’Eredità Intangibile della Cina; 323 progetti e 227 reliquie sono state inserite nella Lista del Patrimonio Immateriale del Tibet, 158 libri nella lista di Stato dei testi antichi preziosi.

Il Ministero della Cultura e della Regione Autonoma del Tibet ha definito cinque luoghi come case nazionali di arte popolare, 19 come case regionali di arte popolare e due come case d’arte speciale.

 

Lo sviluppo della medicina tradizionale tibetana

Il Governo popolare della Regione Autonoma del Tibet ha reso lo sviluppo della medicina tradizionale tibetana una componente fondamentale della sua strategia di assistenza sanitaria.

Innanzitutto è stato elaborato un progetto per il rafforzamento della Medicina Tradizionale Tibetana del Lavoro, fornendo maggiore assistenza agli studiosi e promuovendone lo sviluppo insieme ad altri documenti correlati.

Queste misure hanno permesso alle strutture mediche tibetane a tutti i livelli di sfruttare i loro vantaggi al massimo, di studiare tecniche speciali tradizionali di trattamento medico e farmaceutico e di metterle in pratica.

Sono stati fascicolati libri antichi, atti e documenti sulla medicina tradizionale tibetana, compilate e pubblicate le annotazioni sui quattro canoni di Medicina e altri documenti importanti in questo campo.

Attualmente, il Tibet può contare su 19 strutture mediche tradizionali, più di 50 ospedali a livello di contea hanno reparti di medicina tibetana, che è stata così resa accessibile alle persone in tutta la regione.

Farmaci tibetani tradizionali vengono oggi prodotti in fabbriche moderne, invece che in piccoli laboratori manuali, secondo procedure standardizzate.

I 20 produttori di farmaci tibetani registrati nella Regione hanno tutti il certificato GMP (Good Manufacturing Practice) e producono oltre 360 tipi di prodotti che vengono poi venduti in Cina e in alcuni paesi stranieri, per un valore complessivo di più 100 milioni di yuan.

 

La tutela dei costumi e delle tradizioni popolari delle minoranze etniche

Lo Stato rispetta e protegge il diritto di tutti i gruppi etnici in Tibet a vivere e condurre attività sociali secondo le proprie usanze e costumi tradizionali; rispetta e protegge la libertà a partecipare all’attività religiosa regolare, a prendere parte ad importanti attività spirituali e feste popolari.

Pur mantenendo modi e stili tipici di abbigliamento, alimentazione e abitazioni tradizionali, le persone di tutti i gruppi etnici in Tibet hanno assorbito nuovi costumi moderni in termini di abbigliamento, cibo, alloggio, trasporti, e per matrimoni e cerimonie funebri.

Il Festival Shoton a Lhasa, Mt. Qomolangma Cultura e Art Festival in Shigatse, Yarlung Art Festival in Shannan, il Grande Canyon Cultura e Turismo Festival di Nyingchi, Kham Art Festival in Qamdo, Ippica Festival di Nagqu, Shangshung Cultura e Art Festival in Ngari e alcuni altri festival sono stati fatti rivivere.

Il Festival internazionale come la “Giornata della Festa Internazionale della Donna” il 1 marzo, la Festa del Lavoro il 1 maggio, il Giorno per i bambini del 1 giugno e la data del 1° Ottobre, dedicata alla Giornata Nazionale, stanno diventando sempre più popolari.

Nuovi usi e costumi sono stati formati e comprendono sia le caratteristiche nazionali che lo spirito del tempo, mentre la vita materiale della gente continua a migliorare ogni festival è uno svago per la mente e sviluppa le attività più ricreative.

I Tibetani amano trascorrere il Festival dell’ Incenso con parenti e amici, canti e performance di danza nelle case da tè divengono cerimonie e luoghi importanti per il tempo libero e le attività ricreative.

Negli ultimi anni, il Tibet ha investito sempre di più nella ricostruzione della propria identità culturale e ha potenziato notevolmente i propri servizi in questo ambito.

Radio e televisione sono accessibili in tutti i villaggi e in tutte le abitazioni, esistono biblioteche e centri culturali a livello di contea, di borgata e di villaggio, TV digitale, TV via cavo e biblioteche digitali, sale di lettura elettroniche per il pubblico e altri progetti culturali nelle biblioteche in campagna e nei monasteri; spicca, tra essi, il Progetto Primavera, in cui i volontari culturali provenienti da altre parti della Cina vanno alla frontiera per servire il popolo sul posto.

Entro la fine del 2012 il Tibet aveva costruito otto centri popolari d’arte, 77 biblioteche, due musei, 73 centri culturali a livello di contea, 239 stazioni culturali a livello di borgata e in 500 villaggi.

Inoltre esiste un centro regionale, 73 sub-centri a livello di contea, 103 stazioni a livello di borgata e oltre 3.000 stazioni a livello di villaggio.

Nel 2012 il Tibet ha consentito l’accesso a radio e televisione a 50.500 famiglie di agricoltori e pastori, che rappresentano oltre l’85% del totale.

Il Governo di Lhasa ha completato la conversione digitale di TV via cavo in 131 comunità e costruito cinque principali sub-piattaforme a livello di prefettura o città; il servizio di screening e cinema digitale è ora disponibile in tutte le aree agricole e pastorali, oltre 10.000 ore di programmi televisivi e 75 film, sono state costruite 5.451 piccole biblioteche in campagna e oltre 1.700 biblioteche in monasteri, rendendo tali strutture accessibili a tutti i villaggi.

Il Tibet ha ora dieci compagnie professionali artistiche, oltre 20 a livello di contea, 160 di performing art e compagnie amatoriali di opera, oltre 4.000 professionisti dell’arte e dello spettacolo.

Inoltre, il Tibet ha migliorato i suoi scambi culturali con altri paesi e regioni; nel corso degli ultimi 60 anni ha inviato più di 360 gruppi o squadre di quasi 4.000 persone in oltre 50 paesi e regioni per le visite e per le performance in oltre 110 città d’oltremare, inoltre ha ricevuto più di 200 esperti e studiosi provenienti da oltre 30 paesi e regioni per tenere spettacoli, conferenze e mostre.

 

Il rispetto della libertà di credo religioso

Secondo la Costituzione della Repubblica Popolare Cinese, i suoi cittadini godono della libertà di credenza religiosa come diritto fondamentale.

In Tibet il Buddismo Tibetano (con le sue diverse sete), l’Islam, il cattolicesimo e altre religioni coesistono.

Dopo la riforma democratica, il Tibet ha abolito la servitù feudale sotto la teocrazia e separato religione e Stato, ha realizzato una vera libertà di credo religioso e instaurato la tolleranza religiosa tra le diverse credenze e sette.

Il Governo centrale e il Governo della Regione Autonoma del Tibet rispettano pienamente la libertà di credo religioso dei cittadini e proteggono tutte le religioni e le sette, le attività religiose regolari e le credenze a norma di legge.

Attualmente, il Tibet vanta 1.787 luoghi dedicati alle diverse attività religiose, oltre 46.000 monaci e monache sono residenti, insieme a 358 Buddha viventi.

La maggior parte delle persone in Tibet crede nel buddismo tibetano; attività religiose tradizionali come l’apprendimento delle Scritture e il dibattito, la promozione di laurea, l’iniziazione monastica, l’abhisheka (cerimonia di empowerment) e di auto-coltivazione si svolgono su base regolare, mentre le attività cerimoniali si tengono anche durante importanti feste religiose.

Il sistema della reincarnazione buddista è uno speciale sistema di successione ed è rispettato dallo Stato; finora oltre 40 Buddha viventi sono stati confermati attraverso rituali tradizionali religiosi e convenzioni storiche.

Nell’attuale Tibet non è difficile vedere bandiere di preghiera, pietre incise a mano con scritture buddiste e credenti che partecipano ad attività religiose.

Credenti ordinari di solito hanno una sala scritture o un santuario buddista nella propria casa, le attività religiose come la circumambulazione recitando le Scritture e il culto di Buddha, attraverso lama o monache dei monasteri, si tengono regolarmente.

La Regione Autonoma del Tibet e le sue 7 prefetture o città hanno ciascuna una propria società buddista; la filiale dell’Associazione Buddista della Cina gestisce una scuola religiosa, una tipografia sutra e un giornale in lingua tibetana.

Il Tibet protegge e ripara murales, sculture, statue, sutra, strumenti rituali, santuari e altri vettori delle proprie differenti culture religiose.

Inoltre il Governo di Lhasa ha recuperato, raccolto e pubblicati un gran numero di libri e registri religiosi, promosso lo sviluppo delle tradizionali tipografie sutra nei monasteri, circa 60, tra cui una nel Monastero Moru e una nel Palazzo Potala, stampato 63.000 titoli sutra ogni anno che vengono venduti in 20 negozi privati.

In definitiva, il Tibet sostiene la politica di separare la religione dallo Stato e rafforza la gestione delle attività religiose secondo la legge, vieta alla religione di intervenire nell’amministrazione del sistema giudiziario del paese e nell’istruzione, non permette a nessun individuo o organizzazione di utilizzare la religione per attività illegali.

 

I cambiamenti sociali e lo sviluppo delle imprese

Il Tibet ha raggiunto uno sviluppo a tutto tondo, con importanti cambiamenti nel sistema politico ed economico che ne hanno favorito il passaggio da una società tradizionale ad una moderna.

Prima della sua liberazione pacifica nel 1951, il Tibet non aveva istituti di ricerca scientifica o di personale in senso moderno, tranne che nei settori della medicina tibetana e dell’astronomia.

Ora il Tibet detiene 33 istituti statali indipendenti di ricerca scientifica, 10 istituti di ricerca scientifica privata e 184 organizzazioni scientifiche e di promozione della tecnologia agricola e zootecnica, prefetture (comunali) e contea (distretto); 29 parchi scientifici e tecnologici agricoli e laboratori chiave a livello nazionale e regionale; 27 nuovi centri ad alta tecnologia per le imprese e 46 per le piccole e medie imprese hi-tech, cinque imprese innovative a livello statale e centri tecnologici aziendali.

Attualmente, il Tibet vanta 56.264 tecnici professionisti, dei quali 43.552 appartengono a gruppi di minoranze etniche, pari al 77,41%; 2.870 dirigenti tecnici professionisti (di cui 1 membro dell’Accademia cinese di Ingegneria, 244 esperti che beneficiano di indennità del governo speciale, 16 giovani professionisti e di mezza età eccezionali e tre eccellenti tecnici di livello nazionale), 13.869 intermedi tecnici professionisti e 36.216 professionisti tecnici junior.

Tutte queste persone svolgono un ruolo attivo nella ricerca scientifica e nell’innovazione agricola, zootecnica, industriale, nella medicina tibetana, nell’energia rinnovabile, nel turismo, nella creatività culturale, nell’artigianato etnico e in altri campi.

Nel 2012 il tasso di contributo degli istituti scientifici alla crescita economica ha raggiunto il 35%, alla crescita agricola e zootecnica il 42%, alla divulgazione della scienza e della tecnologia l’85%.

Dal 1985 la Cina ha coperto tutte le spese di iscrizione, di cibo e di imbarco per gli studenti provenienti da famiglie di agricoltori e pastori nella fase dell’istruzione obbligatoria, aumentato il livello di sovvenzione di 12 volte a beneficio di 510.400 persone.

Nel 2007 il Tibet è diventato il primo luogo in Cina per godere gratuitamente di nove anni di istruzione obbligatoria e nel 2012 il primo per godere di 15 anni di istruzione gratuita (triennale prescolare, elementare di sei anni).

Alla fine del 2012 il Tibet ha contato 292.016 studenti della scuola primaria, con un tasso di iscrizione di 99,4% tra i bambini in età scolare; 130.266 studenti di scuola media, con un tasso di iscrizione di 98,6%; 47.825 studenti regolari delle scuole medie superiori e 18.291 studenti delle scuole secondarie professionali, mentre il tasso di iscrizione della scuola media superiore ha raggiunto il 70,2%.

Nello stesso anno ci sono stati 33.452 studenti universitari e 1.079 studenti che hanno effettuato corsi post-laurea; in Cina 26 scuole medie superiori ed inferiori in 20 province e municipalità mantengono classi apposite per gli studenti tibetani, lo stesso vale per 60 delle principali scuole per dirigenti, per 48 di livello statale tra le scuole tecniche professionali secondarie e per 170 istituti di istruzione superiore.

Queste scuole e università hanno registrato come iscritti 42.040 giovani studenti delle scuole medie, 47.492 studenti delle scuole medie superiori (studenti di scuola secondaria professionale) e 16.100 studenti universitari.

La campagna per eliminare l’analfabetismo ha raggiunto tutta la popolazione in Tibet, il tasso di analfabetismo tra le persone giovani e di mezza età si è ridotto allo 0,8% e la durata media della formazione per le persone di età superiore ai 15 anni ha raggiunto gli 8,1 anni.

 

Protezione del diritto al lavoro

Dal momento della riforma democratica in Tibet nel 1959, tutti i mestieri in Tibet sono prosperati, le aree di lavoro si sono ampliate, la necessità di conoscenze e le competenze dei dipendenti sono aumentate.

Il Governo di Lhasa incoraggia vigorosamente agricoltori e pastori a cercare lavoro a livello locale, promuovendo un sistema di formazione professionale gratuito, l’accreditamento per il servizio lavorativo, migliorando il meccanismo di trasferimento organizzato degli occupati e fornendo un migliore ambiente professionale per i lavoratori migranti.

Il governo aiuta con il sistema “disoccupazione zero” famiglie, disabili e altri gruppi con difficoltà a trovare posti di lavoro, aumentando le risorse di welfare pubblico, “attuando politiche capaci di fornire posti di lavoro, la formazione di competenze, servizi per l’impiego” e altre forme di assistenza all’occupazione.

Negli ultimi anni il Governo ha fornito servizi assistenziali pubblici per le 19.867 persone con difficoltà di occupazione, eliminando così il rilevante numero di famiglie disoccupate.

Il Governo ha attivamente costruito una piattaforma di selezione a due vie, una per i datori di lavoro urbani e rurali e una per i lavoratori.

Nel 2012 sono stati costruiti nuovi posti di lavoro in altri settori per 450.000 agricoltori e pastori; allo stesso tempo sono stati impiegati 14.153 laureati di istruzione superiore, con un tasso di occupazione del 98,36%.

Per proteggere i diritti e gli interessi dei lavoratori legittimi, il Governo ha fissato uno standard per salari minimi, promosso l’adozione del contratto di lavoro e la contrattazione collettiva, una maggiore supervisione del lavoro, la mediazione e l’arbitrato, migliorato il meccanismo di prevenzione e di gestione del lavoro nei casi di controversia.

Nel 2012 si è registrato un nuovo aumento dell’occupazione urbana in Tibet, pari a 25.000 occupati, e il tasso di disoccupazione urbana è sceso sotto il 2,6%.

Prima della liberazione pacifica del Tibet, solo Lhasa e Shigatse avevano Istituti tibetani gestiti dal Governo, medici, cliniche private e medici tibetani, ma erano strutture davvero piccole per numero e dimensione operativa.

Ora il Tibet ha un sistema medico e sanitario pubblico che combina la medicina tibetana, la medicina occidentale e la medicina tradizionale cinese, che copre tutte le aree urbane e rurali della regione autonoma con Lhasa al centro, realizzando così l’obiettivo di “una clinica per un villaggio.” Nel 2012 il Tibet contava su 6.660 istituzioni mediche e sanitarie, 8.352 letti ospedalieri e 21.558 operatori sanitari (tra cui 9.336 tecnici della salute).

Le istituzioni mediche hanno fornito trattamenti e prestazioni in 10.120.000 occasioni e ricoverato i pazienti negli ospedali in 145.500 occasioni.

Servizi medici gratuiti sono ora a disposizione di tutti gli agricoltori e pastori della Regione autonoma.

La sovvenzione per i servizi medici è stata aumentata da 5,5 yuan ogni anno per persona nel 1993 a 300 yuan nel 2012.

Il Governo regionale autonomo ha stanziato un fondo speciale di 23 milioni di yuan per istituire un’ importante assicurazione sanitaria complementare per gli agricoltori e i pastori.

Il sistema sanitario del Tibet è stato il primo in Cina a fornire esami fisici gratuiti per i residenti urbani e rurali, e nel 2012 ha dispensato cure mediche gratuite per 1.032 bambini con difetti cardiaci congeniti (CHD).

Il Tibet ha istituito 81 centri di prevenzione e controllo delle malattie; promosso un programma di immunizzazione in tutta la regione autonoma; migliorato la segnalazione delle malattie epidemiche e il sistema di monitoraggio; la peste sostanzialmente contenuta, insieme a tubercolosi (TB), lebbra, malattia Kashin-Beck (KBD) e disturbi da carenza di iodio (IDD); ridotto l’incidenza di morbillo, difterite, pertosse, tetano, la poliomielite e altre malattie infettive di un ampio margine; fondamentalmente eliminate IDD, con un tasso di copertura di sale iodato al 96.59%.

Nel 2012 il Tibet ha attuato un programma di fitness per agricoltori e pastori in 1000 villaggi amministrativi; migliorato la costruzione di zone di idoneità fisica urbana e delle palestre; assicurato che le aree agricole e pastorali abbiano siti di fitness e attrezzature adeguate; promosso un programma di fitness scientifico; potenziato la costruzione di organizzazioni sportive a livello comunitario, di club sportivi e centri benessere a livello nazionale per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone.

Il Governo tibetano ha attuato una politica di controllo delle nascite flessibile, che esenta i contadini e i pastori, oltre l’80% della popolazione totale della regione, dal limite imposto sul numero di figli che una coppia può avere.

Il Governo incoraggia a sposarsi ed ad avere figli tardi, garantisce una gravidanza sana alle madri e un nutrimento scientifico ai neonati.

Prima della liberazione pacifica, la popolazione del Tibet era rimasta stagnante per un lungo periodo di tempo a causa dell’arretratezza economica, del basso tasso di sopravvivenza dei neonati, delle condizioni mediche inadeguate per la stragrande maggioranza delle persone.

Ma dal momento della liberazione pacifica, la popolazione del Tibet è passata da 1.140.900 persone nel 1.951 a 3.002.000 abitanti nel 2010, di cui 2.716.000 sono tibetani, che rappresentano oltre il 90% del totale; oltre 40.000 appartengono ad altri gruppi delle minoranze etniche, pari al 1,3%; 245.000 sono gli Han, pari al 8%.

Nel 2012 la popolazione totale del Tibet ha raggiunto 3.080.000 abitanti, la speranza di vita media che nel 1951 era di 35,5 anni è divenuta ora di 68,17 anni; i tassi di mortalità di neonati e donne in cinta sono diminuiti notevolmente ed è stata concretamente migliorata la salute delle persone.

Negli ultimi anni il sistema di sicurezza sociale del Tibet è progredito costantemente, in modo che i malati possano ricevere un trattamento medico, gli anziani siano curati e finanziariamente sostenuti per ricevere le cure adeguate.

Entro la fine del 2012 il Tibet aveva stabilito un sistema di sicurezza sociale costituito da un’assicurazione per la vecchiaia, dall’assicurazione di base, dall’assicurazione per la disoccupazione, dall’assicurazione infortuni e maternità legata al lavoro che copre tutti i residenti urbani e rurali.

Nel 2012 il Governo ha garantito tutti i tipi di assicurazione sociale per un importo pari a 2,38 miliardi di yuan, 48.047 residenti urbani e 329.000 residenti rurali hanno ricevuto quote delle assicurazioni sulla vita (base) per 400 yuan a persona al mese nelle città e per 1.600 yuan a persona all’anno in campagna.

Il pagamento annuale per coloro che scelgono le “cinque garanzie” (per cibo, vestiti, cure mediche, spese di alloggio e spese funebri) è stato incrementato in maniera significativa a 2.600 yuan a persona all’anno nel 2013.

Le persone con difficoltà economiche nelle aree urbane e nelle zone rurali ricevono un’assistenza medica quasi 120.000 volte all’anno, per una spesa sanitaria pari a 205,75 milioni di yuan.

6.925 famiglie urbane e rurali con difficoltà economiche hanno ricevuto fondi di “sollievo temporaneo” per un totale di 7,762 milioni di yuan.

6432 studenti in difficoltà finanziarie sono stati ricompensati con 16.769.000 yuan di spese di assistenza.

All’agosto 2012, un totale di 394.636 residenti urbani e rurali hanno avuto diritto all’ indennità a vita, ricevuto le “cinque garanzie” e i sussidi temporanei per l’assistenza sociale per una cifra pari a 126.069.000 di yuan.

Sotto la cura speciale del Governo, tutti i monaci e le monache in Tibet sono state incluse nel sistema di sicurezza sociale e garantite dall’assicurazione sanitaria, di vecchiaia e dall’indennità vita di base.

I monaci e le monache di età superiore ai 60 anni ricevono una pensione mensile di 120 yuan; suore di età superiore ai 60 anni e monaci di età superiore ai 65 anni godono di un’assicurazione di base permanente.

Stefano Vernole

Fonte: http://news.xinhuanet.com/english/china/2013-10/22/c_132819442.htm

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